Sentiero di San Vito e delle Fontane


Il sentiero interessato è posto nella frazione di San Vito del Comune di Brendola ed inizia al centro della frazione da via Lampertico, strada posta sul lato desto della Chiesa Parrocchiale che prosegue dietro Villa Dalla Rovere (ex Villa Pilotto), fino a raggiungere la parte più a monte della contrada Ca’ Vecchie.

Sul tratto di strada sterrata in corrispondenza del primo tornante si scende sul sentiero a sinistra dove, fatti pochi metri si incontra la Fontana dello “Scaranto”. Si deve poi risalire il lato nord del colle che volge su alcuni rilievi più orientali per ritornare verso San Vito ancora sul lato nord.

Sul percorso si possono incontrare quattro fontane o lavatoi, un tempo risorsa essenziale per il sostentamento delle famiglie: come si può notare sono generalmente localizzate in prossimità delle contrade. Sul sentiero si potrà incontrare il vecchio acquedotto della frazione di San Vito, realizzato alla fine dagli anni 1920 con il sacrificio e l’opera gratuita di tanta gente.

Si potranno incontrare inoltre due grotte dette “covoli”, una piccola sorgiva, un vecchia cava dismessa in pietra Vicenza , l’ex convento Benedettino, l’ex corte Benedettina con affianco la Chiesa che in passato fu parrocchiale, sul percorso si possono ammirare splendidi panorami.

 

Su richiesta è possibile organizzare visite guidate con guida qualificata.

L’itinerario è a carattere escursionistico, segnalato con segnavia “bianco – rossi”, il dislivello medio è di 300 metri, il tempo di percorrenza medio è circa tre/quattro ore tra sentieri boschivi e qualche stradina.

La conservazione e cura del sentiero 31 è mantenuta dal Gruppo Alpini San Vito di Brendola i quali, attenti alle richieste e ai suggerimenti, hanno collocato in punti più idonei alcune panche per conciliare le pause ristoratrici dei frequentatori.

Approfondimento:

Fontana dello “Scaranto”: nasce da una vecchia sorgente che verso valle alimentava una grande vasca in superficie, utilizzata come serbatoio di scorta per mettere in funzionamento un vecchio mulino attivo fino agli anni 1960.

Grotta naturale: salendo il sentiero nel bosco si raggiunge il Covolo della Marognetta, luogo disseminato di massi a testimonianza di una paleofrana. Come si può notare all’interno della grotta, in basso a destra è incavata un “pila” dove in segreto e di nascosto si “pestava” il tabacco per fare il “tabacco da fiuto”.

Croze: cento metri prima d’arrivare al rovere secolare troviamo sulla nostra sinistra una Grande Croce in legno, dove un tempo passavano le Rogazioni.

Rovere secolare: l’albero più grande presente sul territorio, usato come riferimento su carte topografiche civili e militari.

Fontana Valentini: ricca sorgente che scaturisce ad una decina di metri a monte della fontana, dal 1929 fino circa gli anni 70, alimentava il vecchio acquedotto di San Vito, quest’acqua lambiva e lambisce finora la fontana di San Vito.

Col de la “Bianca”: durante la 2^ Guerra Mondiale in questo punto furono piazzati dei grandi teli bianchi che fungevano da bersaglio per il poligono di tiro (le postazioni erano situate sul colle opposto, circa in direzione della Rocca di Brendola).

Fontana dell’orco : era utilizzata dagli abitanti della contrada “Cenge” sovrastante, per abbeverare il bestiame e per fare il bucato.

Vasca acquedotto: l’acqua di questo acquedotto arriva per mezzo di pompe dall’acquedotto del capoluogo situato in pianura, poi per caduta lambisce parte delle abitazioni della frazione di San Vito.

Covolo: grande grotta naturale, entrando e guardando in basso sulla parete destra, verso il fondo si potrà notare la sezione di un osso fossilizzato appartenente all’orso Peleo.

Arco naturale: il sentiero proseguendo sul versante di tramontana percorre il bosco delle “seghè”, il sentiero in questi punti è abbastanza impegnativo e ad un certo punto sulla parte più a monte si potrà notare un piccolo arco naturale in roccia. Il sentiero prosegue fino a bocca del “scaranton” nelle vicinanze  della frazione San Gottardo (del comune di Zovencedo) per scende fino alle cave di pietra.

Cave di Pietra Vicenza: fino all’anno 1957 venivano estrattati i blocchi di Pietra Vicenza in questo luogo un tempo era in funzione anche un frantoio per la pietra.

Convento Benedettino: antico ex convento del sec. XVII, la presenza Benedettina è accertata già dal 1091 i Benettini in questi luoghi di pianura sono state realizzate notevoli opere di bonifica, perché un tempo i terreni erano in prevalenza paludosi.

Vecchia chiesa di San Vito: dedicata ai Santi Vito, Modesto e Crescenzia, ex Chiesa Parrocchiale della frazione di San Vito, fino a quando fu inaugurata l’attuale Chiesa il 29 agosto del 1965.

Fontana di San Vito: fu restaurata nel 1988 dal Gruppo Alpini, l’acqua che affluisce proviene dalla sorgente della fontana Valentini.